Una gran serie, a quanto mi si diceva. Perché sì, lo ammetto, stiamo parlano di una delle mie lacune da lettore. Fino a poco tempo fa non avevo mai letto un romanzo di McBain e me ne vergogno non poco.
Ma a tutto si può rimediare e basta fare una rapida ricerca su eBay per mettere le mani su molti romanzi dell'87mo Distretto, difficili da trovare in libreria.
E, visto che mi ero messo in testa di colmare questa brutta lacuna, perché non iniziare con il primo romanzo della serie, L'assassino ha lasciato la firma (Cop Hater, in originale, 1956)?
Nel romanzo troviamo un misterioso assassino che, come ben chiaro dal titolo originale (chissà perché storpiato nella traduzione) sembra odiare gli sbirri che lavorano per l'87mo distretto. Con la sua .45 inizia a far fuori uno dopo l'altro i colleghi di Steve Carella, detective del distretto, mentre la città è tediata da un caldo torrido.
Romanzo d'esordio, dicevamo, e a mio avviso si percepisce. Per quanto lo stile consenta già di capire che abbiamo davanti un signor narratore, c'è ancora qualcosina da limare. L'impianto giallo non è così originale. Non a caso l'assassino viene beccato più per i suoi errori, che per le particolari abilità degli agenti investigativi.
Tuttavia, come spesso accade quando abbiamo davanti il signor narratore di cui sopra, i personaggi la fanno da padrone. E su tutti spicca proprio Steve Carella, il quale, pur non essendo il protagonista di tutti i romanzi della serie, a quanto mi dicono!, è chiaramente quello su cui reggeranno i pilastri di oltre cinquant'anni di storie.
Un romanzo snello, carico di rudezza e con personaggi più che intriganti. Peccato che qualcuno muoia quando ti ci stavi affezionando!
Che dire, anche se questo Cop Hater (preferisco il titolo originale) non mi ha lasciato di stucco per la trama poliziesca, ha saputo aggiungere un altro fan alla serie, che spero di completare prima di diventare vecchio e rimbambito.
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